Sebbene le coste del Gargano si immergono bruscamente nel mare, non mancano spiagge di notevoli vastità e di grande bellezza. Quelle di Vieste, nella massima parte, risultano incastrate tra due punte rocciose e si estendono ad archi pittoreschi. La sabbia del tenue color rosa argentato, sempre scintillante, è di qualità finissima, la migliore degli anelli adriatici, soffice più del velluto, impalpabile come cipria e il piede dell’uomo vi affonda con facilità nel camminare. |
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A settentrione vi sono le spiagge di Sfinale, Sfinalicchio (Km 1,8), di Scialmarino (Km 5), che un tempo bagnava la città di Merinum; di Punta Lunga e di S. Lorenzo o del Convento (Km 2). Al centro dell’abitato, difronte al faro, e la spiaggetta di Marina Piccola. A mezzogiorno si estendono la spiaggia del Castello (Km4) e quella di Porto Nuovo (Km 2,5), fra il Ponte e la punta della Gattarella. Piccola è la spiaggia della baia di S. Felice, ma in compenso ha un mare sempre calmo e pulito. Antistante la rada si erge l’Architiello, gioco portentoso della natura. La leggenda vuole che sia stato costruito dalle ninfe marine per accogliere il loro re Nettuno, che ha voluto qui trascorrere la sua luna di miele con Anfitrite. |
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Seguono poi le spiagge di Campi e Pugnochiuso, che sono ghiaiose, ma altrettanto stupende. La costa di questo versante è alta e presenta innumerevoli cavità che sono dei veri prodigi di incanto e meraviglia. Fra le grotte più belle vi sono: la Sfondata, la Campana, dei Contrabbandieri, dei Pipistrelli, dei Colombi, due Occhi, la Viola, detta anche grotta calda, delle Sirene, dei Sogni, del Faraone, la Tavolozza, dei Marmi, del Serpente e la grotta Smeralda. Sono 26 e in tutte un gioco diverso di luci e colori. Il visitatore rimane trasognato e attonito e la sua fantasia trova il più ampio sfogo dinanzi a spettacoli di così profonda suggestione. |
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Altra meraviglia della natura è il Pizzomunno, mastodontico e superbo monolite che si eleva a pochi passi dallo strapiombo su cui si affaccia il Castello di Vieste, quasi a sorvegliare le fortune di questo paese, simile ad una vecchia guardia brontolona. |
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Secondo una vecchia leggenda, approdarono qui due giovani amanti e vi costruirono il loro nido d’amore. Le sirene del mare, invidiose e gelose di tanta gioia, tramutarono in pietra il bellissimo giovane, che non cedette alle loro lusinghe, mentre la povera sposa, piangente e incatenata, veniva trascinata negli oscuri antri marini. Solo ogni cent’anni, in una notte di plenilunio, l’incantesimo si scioglie e i due innamorati possono avvingersi felici, sicuri di aver riconquistato la loro libertà. Ma alle prime luci dell’alba la sorte crudele ricomincia: le terribili sirene trascinano con invisibili catene la fanciulla nel mare e tramutano il giovane in questo colossale monolito, mentre il loro lamento si ripercuote di onda in onda per altri cento anni. |